Beatrice Antonioni è conosciuta a livello internazionale per la sua attività di solista, esecutrice di musica da camera, insegnante e discografica. Dopo aver completato gli studi musicali, con il massimo dei voti, sotto la guida del padre, ha proseguito la sua formazione in violino e musica da camera a Roma, presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, a Siena, presso l'Accademia Chigiana, e successivamente con Remy Principe e Henryk Szering. È stata premiata al Concorso Violinistico Internazionale "Premio Paganini" di Genova e ha ottenuto il primo premio in due concorsi nazionali: "F. Geminiani", tenutosi a Lucca, e "Città di Vittorio Veneto" e ha partecipato, ancora giovanissima, a una tournée negli Stati Uniti con l'Ensemble "I Musici".
Un'intensa carriera da solista l'ha vista impegnata con tutte le più importanti organizzazioni concertistiche e Festival Internazionali di Musica, sia in Italia che in numerosi altri Paesi europei, oltre che in Asia, Stati Uniti e Sud America. Ha effettuato diverse registrazioni come solista per numerose società radiofoniche e televisive italiane, europee e americane.
Da molti anni affianca all'attività di solista anche quella di musicista da camera. Recentemente ha registrato un CD con il Secondo Concerto per violino di Karol Szymanowsky e i Concerti di G. Tartini.
La sua passione per l'insegnamento, unita alla conoscenza approfondita del repertorio solistico e cameristico, la vede impegnata anche in numerosi corsi di perfezionamento e masterclass in Italia e all'estero. È docente ai corsi di perfezionamento per violino dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia ed è spesso membro della giuria di concorsi musicali nazionali e internazionali. Tra i suoi numerosi allievi premiati c'è Massimo Quarta, vincitore del primo premio al concorso violinistico "Premio Paganini", tenutosi a Genova nel 1991. Suona un violino Montagnana del 1741, che alterna a uno Stradivari "D'Annunzio-Baccara" del 1680.
Ricordare il Concorso Paganini significa far scorrere nella mia memoria frammenti e brani della vita musicale, e sono pochi i concorsi che riescono a trasmettere questa particolare sensazione. Credo che per essere un violinista completo bisogna poter affermare di aver partecipato a questo premio. Nella generosa cornice della città di Genova ho avuto il privilegio di vivere l'esperienza della sfida, la responsabilità della giuria e la profonda emozione di vedere uno dei miei allievi, Massimo Quarta, ripercorrere gli stessi momenti della mia giovinezza e vincere la XXXVIII edizione dell'anno 1991.
Il Concorso Paganini non è solo una somma di ricordi legati alle nostre sensibilità, ma rappresenta la prova di come la storia, ed in questo caso quella musicale, pur se cambia i volti e i nomi, continua ad avere bisogno di protagonisti. E Genova ancora oggi li sa trovare.