Arrivai per la prima volta a Genova per partecipare al Premio Paganini nel 1965. Fu un'esperienza fantastica! Serbo in me il ricordo di una bellissima città, di concorrenti molto preparati e di una grande giuria, composta da personaggi di eccezionale caratura, quali Cortese, Kogan, De Barbieri, Szigeti. La mia vittoria, e il conseguente privilegio di suonare il grandissimo violino di N. Paganini, rappresentano alcuni fra i momenti più alti della mia vita di artista. La vittoria al Premio Paganini ebbe una forte influenza sulla mia carriera professionale, aprendomi nuove prospettive. Nell'ambito del mio repertorio anche Paganini trova un grande spazio: amo in particolare il "Capriccio n. 24", che ho suonato ben 72 volte e che credo meriti senza dubbio di essere annoverato nella storia del violino di tutti i tempi.*