Il Premio Paganini rappresentò per me una grande sfida: sentivo una forte tensione fra gli artisti concorrenti. Il fatto stesso che tutti i concorrenti fossero alloggiati nel medesimo albergo, sentire che tutti si esercitavano giorno e notte suonando gli stessi Capricci, vedere che ad alcuni di essi l'emozione ed il nervosismo avevano giocato brutti scherzi, tutto era per me molto difficile. Ricordo di essermi sentita molto sollevata quando tutto è finito. E avevo vinto! Può sembrare forse strano, ma non saprei dire se vincere il primo premio abbia cambiato la mia vita professionale poiché già da tempo tenevo concerti e attualmente mi sono esibita soltanto in due dei concerti-premio offerti al vincitore del concorso.
Sono anche rimasta molto stupita del fatto che la stampa internazionale, soprattutto quella tedesca, non abbia dato particolare rilevanza alla mia vittoria: in fondo sono stata la prima violinista tedesca a vincere il Premio Paganini!