Nato a Genova, ha iniziato lo studio del violino con Josef Levin. Diplomatosi al Conservatorio N. Paganini di Genova nella classe di Mario Trabucco, si è successivamente laureato presso la Hogeschool voor de Kunsten di Utrecht nella classe di Philipp Hirschhorn e Hermann Krebbers. Si è inoltre perfezionato con Salvatore Accardo, Boris Belkin, Thomas Zeethmair, Christoph Poppen, Rodney Friend (Primo Violino della New York e London Philharmonic) L'Ensemble Intercontemporain ed i membri dei Quartetti: Italiano, Amadeus ed Alban Berg. Quarto Premio al Concorso internazionale “Premio Paganini” di Genova nel 2002, ha vinto il concorso biennale “Premio Città di Vittorio Veneto” nel 1999.
Già Primo Violino di Spalla del Teatro La Fenice di Venezia e della West Australian Symphony Orchestra è stato Primo Violino ospite presso: London Philharmonic Orchestra, Teatro alla Scala di Milano, Barcelona Symphony Orchestra, RAI Orchestra Sinfonica Nazionale di Torino, Malaysian Philharmonic Orchestra etc... sotto la direzione di Lorin Mazel, George Pretre, Kurt Masur, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, John Elliot Gardiner, Sir Colin Davis, Daniel Harding, Myun Wung Chung, Vladimir Jurowsky, Neville, Marriner, Dimitri Kitajenko etc... Ha debuttato come direttore d'orchestra nel Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini presso il Teatro Lirico di Sassari, dirigendo tra il cast: C. Molinari, G. Giuseppini, F. Previati ed E. Iviglia. Ha debuttato nella Stagione del Teatro Massimo di Palermo dirigendo l'Ode S. Cecilia di Handel con l'Orchestra Nazionale Barocca e nella doppia veste di direttore/solista, ha diretto l'Orchestra del Teatro Bellini di Catania e l'Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo.
Nel 2018 è stato protagonista della produzione discografca Dynamic dedicata a Paganini e i suoi strumenti, il violino la chitarra ed il violoncello appartenuti a Paganini in collaborazione con Clemens Hagen al violoncello e Matteo Mela alla chitarra.
Cit. The Strad: “Most of us would think long before attempting the solo Nel Cor Più Non Mi Sento even on a modern set-up, so hats off to Giulio Plotino who negotiates even the most fendish intricacies on Paganini's del Gesù with rare aplomb”.