Considerato uno dei più insigni violinisti dei giorni nostri, Gyorgy Pauk è nato in Ungheria. Prima di stabilirsi a Londra nel 1961, ha vinto il “Premio Paganini”, ex aequo nel 1956, il Concorso “Jacques Thibaud” di Parigi e il “Munich Sonata Competition”.
Ha debuttato a Londra con la London Symphony Orchestra, sotto la guida di Lorin Maazel e nella sua prestigiosa carriera internazionale si è esibito con le orchestre più famose, collaborando con direttori di chiara fama quali Pierre Boulez, Sir Simon Rattle, Bernard Haitink, Christoph Von Dohnányi, Gennai Rozhdestvensky, Klaus Tennstedt, Leonard Slatkin e Charles Dutoit.
Nel 1971 ha esordito in America con la Chicago Symphony Orchestra. Si è inoltre esibito come solista con le più importanti orchestre degli Stati Uniti. Le sue performance comprendono un repertorio eccezionalmente ricco che include alcuni capolavori musicali del ventesimo secolo; Gyorgy Pauk è stato il primo ad eseguire brani di autori contemporanei quali Lutoslawski, Penderecki, Schnittke, Maxwell Davies e Tippett sotto la guida degli stessi compositori.
È con immenso piacere che rendo omaggio al 50° anniversario del “Premio Paganini”. Genova per me rappresenta un luogo davvero speciale. È stata meta del mio primo viaggio in un paese dell’Europa Occidentale nel 1956, quando ancora vivevo in Ungheria. Venire in Italia è stata un’esperienza meravigliosa. Ho trascorso ore intere osservando le barche nel porto e adoravo il fatto di poter mangiare spaghetti col ragù. Infatti, in Ungheria gli spaghetti si condiscono solo con marmellate dolci e semi di papavero. Per quanto riguarda il “Premio Paganini”, è stato il primo importante concorso internazionale di violino a cui ho preso parte e sono riuscito a classificarmi al primo posto, sogno che accarezzavo da tempo. In questi ultimi anni sono stato invitato al Concorso in qualità di giurato e, con enorme interesse, ho potuto osservare una nuova generazione di violinisti di talento esibirsi proprio sullo stesso palco sul quale avevo suonato io anni prima.
L’ultima volta che ho fatto parte della giuria del “Premio Paganini” è stato nel 2002, in occasione della 49esima edizione di questo importante concorso. Avendo partecipato come giurato alla maggior parte dei principali concorsi internazionali, mi sono reso conto di quanto sia preferibile avere una cadenza biennale o addirittura triennale di tali manifestazioni, al fine di favorire la partecipazione di molti giovani musicisti di talento. Per questo motivo ho consigliato al Comitato di organizzare la prossima edizione del concorso nel 2004, anno in cui Genova sarà Capitale europea della Cultura. La mia proposta è stata accolta con piacere e a questo punto sono lieto di augurare a questo grande concorso tanta fortuna e successo.